Alitalia, aria di fallimento (1)
Per la terza volta in dieci anni la compagnia aerea Alitalia rischia il fallimento. Nel corso del 2016 ha perso quasi un milione di euro al giorno e oggi ha quasi terminato la liquidità per acquistare il carburante necessario a far volare i suoi aerei. Domenica la maggioranza dei suoi dipendenti ha votato “No” a un referendum in cui si chiedeva di approvare un piano di tagli ed esuberi che avrebbe dovuto aiutare il rilancio della compagnia. Alitalia ha avviato le pratiche per richiedere il commissariamento (anticamera del fallimento), cioè la nomina da parte del governo di amministratori che possano traghettare la società verso il prossimo passo della sua travagliata storia: la vendita a un’altra compagnia oppure il fallimento, con vendita dei beni per ripagare i creditori.
Il ministro del lavoro Poletti ha escluso la pista della nazionalizzazione (cioè che venga comprata dallo stato, facendola diventare compagnia di bandiera, titolo ad essa riservato fino al 2009). Viene comunque garantita la continuazione dei voli.